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Blefaroplastica

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La blefaroplastica è un intervento che consente, a seconda delle necessità, di asportare e rimodellare la cute, il muscolo ed il grasso in eccesso a livello delle palpebre sia superiori che inferiori ed eventualmente di modificare il “taglio” e l’orientamento dell’angolo degli occhi. Vengono tipicamente corretti gli aspetti che contribuiscono ad un aspetto stanco dello sguardo e che spesso sono il primo segno dell’invecchiamento del volto, quali le palpebre cadenti o pesanti, la cute eccedente e le cosiddette borse palpebrali.

Blefaroplastica

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La blefaroplastica è un intervento che consente, a seconda delle necessità, di asportare e rimodellare la cute, il muscolo ed il grasso in eccesso a livello delle palpebre sia superiori che inferiori ed eventualmente di modificare il “taglio” e l’orientamento dell’angolo degli occhi. Vengono tipicamente corretti gli aspetti che contribuiscono ad un aspetto stanco dello sguardo e che spesso sono il primo segno dell’invecchiamento del volto, quali le palpebre cadenti o pesanti, la cute eccedente e le cosiddette borse palpebrali.

Vengono tipicamente corretti gli aspetti che contribuiscono ad un aspetto stanco dello sguardo e che spesso sono il primo segno dell’invecchiamento del volto, quali le palpebre cadenti o pesanti e le cosiddette borse palpebrali. Il risultato finale consiste generalmente in un aspetto più riposato e giovanile.

Indicazioni

Dermatocalasi palpebrale, cioè l’eccesso cutaneo o cutaneo-muscolare a livello delle palpebre, associato o meno alla presenza di borse adipose. Palpebre svuotate, occhiaie, borse, rughe e cambiamento nel “taglio dell’occhio”.

Controindicazioni

Alterazioni importanti della coagulazione del sangue e ipertensione non controllata.

Esami pre-operatori

Visita oculistica. Esami del sangue, elettrocardiogramma, in caso di blefaroplastica inferiore.

Anestesia

Locale o locale con sedazione.

Tipo di ricovero e durata dell’intervento di blefaroplastica 

Ambulatoriale, 30-90 minuti.

Tempi di recupero e convalescenza

Dopo l’intervento le palpebre risultano gonfie e, possibilmente, colorate dalle ecchimosi per 5-7 giorni. Quindi ci vuole circa una settimana per riprendere le attività che richiedono una presentabilità. Dopo due settimane si può riprendere la normale attività fisica inclusi gli esercizi fisici che prevedono uno sforzo importante.

Tipologie di bleferoplastica

Oltre alla distinzione tra blefaroplastica superiore ed inferiore, le blefaroplastiche si possono distinguere in transcutanee, vale a dire con incisione a livello della cute delle palpebre, e trans-congiuntivali, vale a dire con incisione a livello della congiuntiva palpebrale.

Precauzioni post-operatorie

Le principali precauzioni post-operatorie sono:
per limitare il gonfiore e le ecchimosi (che spesso tendono a diffondersi verso il basso) è utile applicare sulle palpebre impacchi freddi e mantenere sempre la testa alta più alta del corpo (anche durante il sonno). A tale scopo è sufficiente aggiungere all’abituale cuscino/i sotto la testa, altri due-tre sotto il materasso dietro la schiena.

Durante le prime 12-14 ore normale che dalle ferite fuoriescano alcune gocce di siero e di sangue: è importante pulirsi in maniera sterile con delle garze medicate apposite.
Per almeno una settimana dopo l’intervento evitare sforzi fisici per non provocare sbalzi della pressione che potrebbero facilitare il gonfiore e le ecchimosi.

Rischi

Cecità: la cecità è un evento eccezionale dopo la blefaroplastica. Tuttavia, in caso di importante sanguinamento interno attorno all’occhio durante o dopo l’intervento chirurgico ci può essere una sofferenza del nervo ottico con conseguente perdita della vista. Il verificarsi di questo evento non è prevedibile, anche se le persone affette da malattie o che assumono farmaci che alterano la coagulazione del sangue o le persone con pressione arteriosa
molto alta sono a maggior rischio di questa complicanza.

Secchezza oculare: esiste la possibilità che si verifichino in seguito alla blefaroplastica dei disturbi permanenti che comportano una ridotta produzione di lacrime. Ciò non è del tutto prevedibile, anche se gli individui che alla visita oculistica pre-operatoria dimostrano di avere una forte tendenza alla secchezza oculare possono essere dissuasi dal considerare un intervento chirurgico di blefaroplastica.

Ectropion: lo spostamento della palpebra inferiore lontano dal bulbo oculare è una rara complicanza che può verificarsi durante l’intervento chirurgico di blefaroplastica inferiore. Ciò è generalmente dovuto alla retrazione esercitata dalle cicatrici e può richiedere un ulteriore intervento chirurgico di correzione.

Problemi di esposizione corneale: alcuni pazienti possono avere difficoltà a chiudere correttamente le palpebre dopo l’intervento chirurgico e ciò può causare problemi alla cornea a causa della secchezza. Se dovesse verificarsi questa rara complicanza, potrebbero essere necessari ulteriori trattamenti o interventi chirurgici e trattamenti.

Perdita di ciglia: la perdita delle ciglia si può verificare in conseguenza dello scollamento cutaneo in corrispondenza dei bulbi piliferi. E’una complicanza non prevedibile e può essere temporanea o permanente.

Asimmetria: dopo l’intervento chirurgico si possono mettere in evidenza delle differenze nell’aspetto degli occhi: nel grado di apertura, nella forma, nella posizione della piega palpebrale o nella dimensione apparente degli occhi. È normale che esistano prima dell’intervento lievi differenze nell’apertura delle palpebre e quindi nella dimensione degli occhi, nelle ossa dell’orbita e nella cute intorno agli occhi. Ciò può essere accentuato dopo la blefaroplastica.
Potrebbe essere necessario un ulteriore intervento chirurgico di correzione e, in alcuni casi, le differenze potrebbero non essere correggibili.

Domande frequenti

Quanti anni dura l'effetto della blefaroplastica?

L’effetto di una blefaroplastica può essere considerato definitivo. Chiaramente l’intervento chirurgico non interrompe i cambiamenti a cui le palpebre vanno incontro col passare degli anni, per cui non si può pensare che l’aspetto delle stesse rimanga per sempre uguale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, un appesantimento delle palpebre negli anni che seguono la blefaroplastica è il risultato della discesa del sopracciglio più che della recidiva della lassità cutanea delle palpebre.

In che periodo dell'anno fare la blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento a cui ci si può sottoporre in tutti i periodi dell’anno, avendo cura di proteggere le cicatrici dai raggi solari. Il periodo con temperature più basse è preferito da alcuni pazienti in quanto il gonfiore del periodo post-operatorio è minore.

Come tirare su le palpebre senza blefaroplastica?

Le principali alternative non chirurgiche per il ringiovanimento della regione palpebrale, sono rappresentate dal trattamento a base di tossina botulinica per ottenere una moderata apertura dello sguardo, il trattamento con filler per ottenere il riempimento delle occhiaie e delle palpebre incavate ed i trattamenti con laser o dispositivi simili per ottenere una moderata contrazione cutanea in grado di ridurre la lassità superficiale (blefaroplastica non chirurgica). Il bilancio tra benefici e rischi e potenziali di complicanze di ogni alternativa vanno valutate per prendere la decisione corretta.

Quali sono i rischi della blefaroplastica?

La blefaroplastica è generalmente, è un intervento gravato da un tasso di complicanze piuttosto limitato, tuttavia, come qualsiasi altro intervento chirurgico, presenta dei rischi. I principali rischi associati alla blefaroplastica sono:

  • Infezione: è una complicanza molto rara e richiede la somministrazione di antibiotici.

  • Sanguinamento: si verifica quasi esclusivamente nelle persone con una pressione cardiaca elevata o con problemi di coagulazione del sangue.

  • Cicatrici: la quasi totalità dei pazienti ha una cicatrice inconsistente e nascosta nella pieghe naturali presenti nelle palpebre, tuttavia il rischio teorico di avere una cicatrice visibile o ipertrofica esiste.

  • Secchezza o irritazione oculare: alcuni pazienti riferiscono secchezza, irritazione o sensibilità alla luce dopo lintervento.

  • Ectropion: una guarigione problematica delle ferite può causare una rotazione verso l’esterno della palpebra con perdita del contatto con la superficie dell’occhio.

  • Recidiva della lassità cutanea

  • Risultati insoddisfacenti: non tutti i pazienti sono soddisfatti dei risultati, e alcuni potrebbero necessitare di un intervento correttivo.

  • Reazioni allergiche all’anestetico: alcune persone possono essere allergiche ai farmaci usati per l’anestesia.

Quando la blefaroplastica la passa la mutua?

Quando la lassità cutanea, aldilà dei disagi dal punto di vista estetico, causa disagi dal punto di vista funzionale, vale a dire crea una riduzione della porzione di spazio che il paziente riesce a vedere. Per documentare oggettivamente questa riduzione è necessario sottoporsi ad un esame specifico effettuato dallo specialista in oculistica, che si chiama esame del campo visivo.

Quanto durano le cicatrici della blefaroplastica?

Le cicatrici della blefaroplastica sono evidenti nelle prime 2-3 settimane dopo l’intervento, poi il loro colore e la loro consistenza tendono migliorare sensibilmente fino a rendersi quasi invisibili. Esiste, tuttavia, una variabilità nei tempi di miglioramento da persona a persona, dovuta a fattori come la genetica, il tipo di pelle, la tecnica chirurgica utilizzata ed il decorso post-operatorio.

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