Mastopessi
Di che cosa si tratta
La mastopessi è l’intervento che consente di sollevare un seno cadente (ptosico) e di ricompattarlo per conferirgli un aspetto più tonico e giovanile. L’operazione prevede l’asportazione della cute eccedente, il riposizionamento del complesso areola-capezzolo ed il rimodellamento del tessuto mammario. Le cicatrici residue variano a seconda della quantità di cute da rimuovere: nei casi minori è possibile limitare la cicatrice alla regione periareolare, ma più frequentemente è necessario associare una cicatrice verticale che dal margine inferiore dell’areola giunge sino al solco sottomammario e nelle riduzioni di maggiore entità anche una cicatrice orizzontale lungo il solco sottomammario di lunghezza differente a seconda dei casi.
Indicazioni
Ptosi mammaria (seno cadente).
Controindicazioni
L’intervento non deve essere eseguito in pazienti gravide o in allattamento ed è preferibile, anche se non obbligatorio, evitare l’epoca coincidente con le mestruazioni. La mastopessi, inoltre, è controindicata in pazienti con tumore mammario non ancora trattato o con lesioni mammarie premaligne accertate e in pazienti con infezioni attive in qualsiasi parte del corpo. Esistono, infine, delle condizioni in cui è preferibile non eseguire l’intervento anche se non controindicato, quali le alterazioni del sistema immunitario, le alterazioni della coagulazione e le alterazioni della vascolarizzazione dei tessuti superficiali come ad esempio dopo trattamento radioterapico.
Esami pre-operatori
Esami del sangue, elettrocardiogramma e ecografia/mammografia.
Anestesia
Locale con sedazione.
Tipo di ricovero e durata dell’intervento
Day-hospital 60-90 minuti.
Tempi di recupero e convalescenza
I pazienti possono aspettarsi di tornare al lavoro da 10 a 14 giorni dopo un intervento chirurgico di mastopessi. E’ consigliabile evitare l’attività fisica intensa per 3-4 settimane. I lividi sono visibili in genere per 1 o 2 settimane e il gonfiore inizia a risolversi entro 3 settimane a 1 mese.
Approfondimento
Scarica qui l’approfondimento del dott. Fabrizio De Biasio.
Documenti Utili
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