Rimozione protesi mammarie
Di che cosa si tratta
L’intervento di rimozione delle protesi mammarie può prevedere semplicemente la rimozione degli impianti o il rimodernamento contestuale della ghiandola svuotata mediante una mastopessi o ancora il riempimento delle mammelle mediante trasferimento di tessuto adiposo.
Indicazioni
Le indicazioni all’intervento sono costituite da un volume mammario che la paziente ritiene non più adeguato alla propria conformazione fisica, dalla rottura delle protesi o da una contrattura severa della capsula periprotesica.
Controindicazioni
’intervento non deve essere eseguito in pazienti gravide o in allattamento ed è preferibile, anche se non obbligatorio, evitare l’epoca coincidente con le mestruazioni. La rimozione delle protesi, inoltre, è controindicata in pazienti con tumore mammario non ancora trattato o con lesioni mammarie pre-maligne accertate e in pazienti con infezioni attive in qualsiasi parte del corpo.
Esami pre-operatori
sami del sangue, elettrocardiogramma e ecografia/mammografi
Anestesia
Locale con sedazione.
Tipo di ricovero e durata dell’intervento
Day-hospital, 45-90 minuti.
Tempi di recupero e convalescenza
pazienti possono aspettarsi di tornare al lavoro da 10 a 14 giorni dopo un intervento chirurgico di rimozione protesica. E’ consigliabile evitare l’attività fisica intensa per 2-3 settimane. I lividi sono visibili in genere per 1 o 2 settimane e il gonfiore inizia a risolversi entro 3 settimane a 1 mese.
Protesi seno e sole – lampade abbronzanti
L’esposizione al sole può causare effetti dannosi per le aree che stanno guarendo. L’esposizione al sole delle aree trattate può comportare un aumento della visibilità delle cicatrici, in quanto può comportare un cambiamento del colore delle stesse ed un ritardo nella guarigione. È bene informare il dott. De Biasio prima di riprendere l’esposizione al sole e attenersi ai consigli su come proteggere le aree trattate.
Pazienti di sesso femminile
E’ importante informare il dott. De Biasio se si usano pillole anticoncezionali, sostituti degli estrogeni o se si sospetta di poter essere incinta. Molti farmaci, compresi gli antibiotici, possono neutralizzare l’effetto preventivo delle pillole anticoncezionali, consentendo il concepimento e la gravidanza.
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Chirurgia Secondaria
Esistono molte variabili che possono influenzare il risultato a breve e lungo termine dell’intervento chirurgico. Non è sempre prevedibile, ad esempio, come i tessuti possano rispondere e guarire dopo l’intervento e potrebbe essere necessario un intervento chirurgico secondario per correggere un difetto o
completare il miglioramento ricercato con l’intervento iniziale. In caso di complicanze, inoltre, potrebbero essere necessari ulteriori trattamenti medici o chirurgici. Anche se le complicazioni si verificano raramente, ciò non significa che non si possano verificare affatto. La pratica della medicina e della
chirurgia non è una scienza esatta. Sebbene sia verosimile che i risultati che si ottengono siano buoni, non vi è la possibilità realistica di fornire alcuna garanzia espressa o implicita che ciò accada. In alcune situazioni, potrebbe non essere possibile ottenere risultati ottimali con una singola procedura chirurgica e potrebbero rendersi necessari più interventi. Potrebbero esserci costi e spese aggiuntivi per tali procedure aggiuntive, comprese le spese chirurgiche, le spese per la clinica e l’anestesista o per esami di laboratorio.
Compliance del paziente
Seguire attentamente tutte le istruzioni pre e post-operatorie fornite dal dott. De Biasio è essenziale per il successo dell’intervento. È importante che le incisioni chirurgiche non siano sottoposte a movimento eccessivo e vengano mantenute pulite durante il periodo di guarigione. L’attività sportiva e professionale deve essere limitata secondo le indicazioni fornite e le medicazioni non devono essere rimosse se non diversamente indicato dal dott. De Biasio. Il successo dell’intervento dipende sia dall’atto chirurgico in sé che dalle cure successive. È importante sottoporsi alle medicazioni ed ai controlli post-operatori pianificati dal dott. De Biasio.
Fumo di sigaretta e prodotti a base di nicotina
I fumatori hanno un rischio maggiore di avere complicazioni dopo l’intervento chirurgico: il fumo può rallentare e interferire con la guarigione della cute e altri tessuti del corpo. I fumatori hanno maggiori probabilità di soffrire di infezioni della ferita, tempi di guarigione più lunghi e problemi con le cicatrici,
rispetto alle persone che hanno smesso di fumare per otto settimane o più. Per il massimo beneficio, si dovrebbe cercare di smettere di fumare almeno otto settimane prima dell’intervento.
Approfondimento
Scarica qui l’approfondimento del dott. Fabrizio De Biasio.
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